Capodanno in Sicilia Occidentale e Ciclovia della Ficuzza

26/12/12 - 06/01/13

La Sicilia, terra da scoprire e d'ammirare, ricca d'arte e di storia millenaria, di spiagge e di montagne, dalla natura rigogliosa ed ammaliante.  Un'isola immersa nel Mediterraneo, territorio italiano a due passi dalle coste africane e circondata da piccoli arcipelaghi minori che tanto contribuiscono ad arricchirne l'attrazione turistica. 

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Programma di Massima:

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26/12 mercoledi' ore 18,00 incontro a Napoli e imbarco.

27/12 giovedi ore 8,00 sbarco a Catania e spostamento alle Madonie in agriturismo. Assaggeremo la Manna e studieremo la tipologia e produzione.

"Lezione" sulla manna e degustazione con cannoli di manna. 

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Pranzo veloce, facoltativo e consigliato € 15, degustazione particolare della cucina delle Madonie: Assaggi di formaggi locali con miele e marmellate fatte in loco, i "cremini" da spalmare sul pane, frittatina con peperoni (se ce ne sono ancora nell'orto) o in alternativa zucca con olive in agrodolce, insalata di finocchietto selvatico bietola di campo saltata in padella e per finire salsiccia di maiale nero delle madonie e contorno di cavolicelli (una verdura locale tipo cime di rapa). Compreso acqua, bibite, vino. Caffè e digestivo a parte.

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Le abbondanti acque dello scorso inverno hanno rallentato la naturale "maturazione" dei frassini, così quest'anno la produzione della manna è arrivata tardiva anche se i raccolti hanno indicato un'ottima qualità. Subito dopo metà luglio si comincia a tastare la maturazione dei frassini con qualche 'ntacca (incisione). La natura ha preso i suoi tempi sfuggendo alle logiche umane di tecniche di coltura e ai speciali riti propiziatori. Il miracolo si è ripetuto: la linfa sgorga e cristallizza in cannolo da manna; le formiche e le api cercano invano di nutrirsi del nettare e centinaia di bachi, attirati dall'essenza della manna, vengono a trasformarsi in splendide farfalle sui tronchi dei frassini. Insomma, con la sapiente gelosia di custodi di un segreto, riproponiamo alla natura un patto: il miracolo naturale della manna in cambio di un sano rispetto dei suoi tempi e dei suoi spazi.

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Sera spostamento a Caccamo e passeggiata libera in città.

 

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28/12 venerdi' a Caccamo, tutto il giorno visita guidata alla città e al castello (vedi locandina). Facoltativo, pranzo tipico durante la visita €15. Serata libera.

programma di visita a Caccamo con annesso il menu' del pranzo

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Conosciuto anche come Diga di Caccamo, il lago Rosamarina è tra i piu' grandi di Sicilia. L'acqua è particolarmente limpida e consente, talvolta, la pesca a vista.

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Castello e città di Caccamo

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Più la leggenda che la storia vuole che la città sia stata fondata intorno al IV – V secolo a.c. ad opera dei Cartaginesi, questi ultimi a seguito della sconfitta subita nel 480 a.c. a Himera, quando un gruppo di essi, scampati al disastro si rifugiarono verso l’interno fondando una città a cui diedero il nome di Caccabe. Lo storico Agostino Inveges chiama la città la “Cartagine di Sicilia"; e fonda la propria convinzione sulla opinione di Stefano Bizantino, storico greco vissuto nel V secolo d.c., secondo cui in Sicilia esistette un’antica città chiamata Cartagine.Certo la zona dovette essere abitata da tempi remoti come testimoniano le sepolture a forno dette “grotticelle” sparse nel territorio circostante.Vi è anche un cenno nel menologio bizantino sul monaco basiliano  Teoctisto, Superiore intorno all’800 del monastero di S. Nicola de Nemore, ancora oggi esistente nei pressi di Caccamo, che lascia presupporre l’esistenza di un centro abitato.Tuttavia Caccamo, con indiscussa certezza fa il suo primo ingresso nella storia nel 1093, quando, come testimonia un documento, il Conte Ruggero con la fondazione delle diocesi, assegna il centro alla diocesi di Agrigento, sotto cui resterà fino al 1176, data in cui con la creazione della diocesi di Monreale, passerà alla chiesa palermitana.

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29/12 sabato, spostamento a Segesta e visita guidata.

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Segesta - La splendida Castellammare del Golfo


La città antica di Segesta è oggi uno dei più importanti siti archeologici della Sicilia, con possibilità di ammirare i resti delle mura ed alcuni quartieri residenziali.
I preziosi gioielli: il Tempio dorico ed il Teatro ellenistico romano.

Tempio

Il magnifico tempio dorico del V secolo a.c. si erge, ancora intatto e solenne, sulla collina antistante il Monte Barbaro a pochi chilometri da Calatafimi. Il perfetto stato di conservazione e la suggestiva posizione gli conferiscono un fascino straordinario e può considerarsi uno fra i templi più belli dell'antichità. Eretto nel V secolo a.c. conserva ancora intatte le colonne doriche (sei colonne sul lato più corto e dodici colonne sul lato lungo) poggiate su una gradinata di tre scalini, i capitelli dalla tipica forma a lastra rettangolare ed altri elementi dorici come l’architrave, i timpani ed il fregio, del quale si possono ammirare le metope. Dopo l’innalzamento del colonnato la costruzione rimase incompiuta, molto probabilmente a causa della presa della città da parte dei Cartaginesi, nel 409 a.C.

Teatro

R
icavato in cima al Monte Barbaro, il teatro di Segesta, realizzato nel III secolo a.c., è rivolto con la scena a nord e domina un paesaggio collinare maestoso che si estende fino al golfo di Castellamare. Vista la particolare struttura, il teatro di Segesta rappresenta il classico esempio del passaggio dalla formula di tipo greco a quella di tipo romano.

Acropoli

In cima al Monte Barbaro, oltre al teatro, si possono visitare anche i resti di abitazioni dell’antica città (acropoli). Sull'acropoli Nord, dove si trova il teatro, sono visibili i resti più recenti di Segesta: il castello, la moschea e la chiesa fondata nel 1442.

Pranzo libero e spostamento a Salemi in agriturismo.

Strada facendo possiamo fermarci a far visita ai resti di Gibellina e piu' precisamente al monumento Cretto di Burri .

Quindi in agriturismo con visita libera all'azienda zootecnica casearia con produzione di ottimi formaggi caserecci. Sera cena (facoltativa €??) in agriturismo con pietanze caserecce. 

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dalla pecora al formaggio

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30/12 Domenica spostamento a Marsala e mini crociera all'isola di Favignana , pranzo di pesce a bordo € 30 (limite 50 ps).

Partenza ore 9.00 dal porticciolo di Marsala. Durante la navigazione vi verrà offerta la colazione. Arrivati a Favignana si effettuerà un giro in barca nelle cale dove è possibile ammirare meravigliosi anfratti e grotte dalle acque cristalline. Arrivati al porto di Favignana, sosta di un'ora, dove si svolgerà una degustazione di prodotti tipici di tonnara e successivamente visita del piccolo paesino dei pescatori, il palazzo Florio e la tonnara. Al ritorno pranzo a bordo con prodotti tipici più frutta e beveraggi.
Al termine si continuerà il giro delle cale con possibili soste per ammirare i fondali ricchi di una grande varietà di flora e fauna marina. Rientro alle ore 18.00 al porticciolo di Marsala.

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Favignana, la tonnara

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L’ex Stabilimento Florio e l’attuale museo

Una visita all’ex Stabilimento Florio è indispensabile per coloro che vogliano vivere un viaggio nel florido passato della tonnara e di quello che rappresentò per lo sviluppo dell’isola di Favignana. L’ex stabilimento Florio è un vero gioiello di archeologia industriale. Esso non era solo il luogo dove venivano custodite le attrezzature, le ancore e le barche della mattanza in quella che diventò una delle più fiorenti industrie di lavorazione conserviere del tonno, ma rappresenta anche la storia della famiglia Florio e del suo intrecciarsi con la vita degli isolani, che trovarono riscatto sociale dalla povertà e fonte di sussistenza economica.

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Saline di Mozia

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La strada che da Trapani conduce a Marsala, costeggiando la laguna che accoglie Mozia, è fiancheggiata da saline che offrono una vista bellissima: gli specchi d'acqua suddivisi da sottili strisce di terra formano una scacchiera irregolare e multicolore. A tratti compare nel mezzo la sagoma di un mulino a vento, memoria del tempo in cui esso era uno degli strumenti principali per pompare acqua e macinare il sale. Lo spettacolo è ancora più suggestivo in estate, al momento della raccolta, quando le tinte rosate dell'acqua nelle varie vasche si intensificano e le vasche più interne, ormai prosciugate. brillano al sole.

31/12 lunedi mattina spostamento a Mozia e visita guidata delle saline e del museo del sale. Pranzo libero e pomeriggio in barca all'isola di Mozia per la visita della zona archeologica.

Sera: Cenone di Capodanno al ristorante, musica, cabareth e intrattenimenti. Possibile alternativa in piazza con musica e gruppo folkloristico per ballare e cantare motivi a sfondo popolare, nel pieno rispetto della tradizione siciliana.

Menu' di capodanno:

antipasti:

caponata di pesce, bruschette tonnate,fagottino di pesce, panelle, chele di granchio in pastella, sarde a beccafico, polpette di annunnata, spada affumicato, polpa di granchio, schiacciate con pomodori secchi

cus cus di pesce

sorbetto al limone

dolce della casa: cappidruzzi (cassatella piccola)

vino, acqua, caffe' digestivo

panettone e brindisi di mezzanotte.

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Canti e balli folkloristici a Marsala, clicca

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01/01 martedi mattinata libera.

Pomeriggio concerto di capodanno (facoltativo). Sera visita (facoltativa) al famoso  presepe vivente di Gravano , ambientato nell'antico borgo.

In alternativa cena di pesce al ristorante (facoltativa)30 a ps.

Menu' :

antipasti misto mare:  caponata di mare + insalata di mare + polpa di granchio + spada affumicato

Primi:  casereccia allo scoglio + farfallette mare e monti

secondo: grigliata di pesce misto (2 gamberoni + 1 pz di spada + 1/2 calamaro gratinato)

sorbetto al limone + dolce della casa + acqua vino caffè digestivo

intrattenimento, Karaoke e musica

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02/01 mercoledi mattina spostamento a Selinunte e visita al frantoio.

Pranzo veloce con degustazione (facoltativa €??) di prodotti locali legati al famoso olio di Castelvetrano , prodotto da olive verdi raccolte a mano, un procedimento antico che resiste alle mode per donare ai consumatori un'olio pregiato adatto alle tavole dei migliori buongustai.

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Le principali caratteristiche di pregio di un olio extravergine di oliva

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Il "fruttato", sensazione più o meno intensa, prodotta dagli aromi, che ricorda decisamente il frutto appena spremuto. Il perfetto equilibrio tra profumo, gusto e sensazione tattile fa definire un olio armonico.
ITALY
Il leggero pizzicore che un olio può dare durante la deglutizione si definisce "piccante" non deve essere considerato un difetto, ma una caratteristica di pregio di alcuni oli soprattutto se appena prodotti.
ITALY
In fondo al palato si può avvertire una sensazione di "amaro" anch'essa tipica di alcune zone, varietà e degli oli nei primi mesi della spremitura.

Assenza totale di difetti o sensazioni sgradevoli.
ITALY
Infine si possono riconoscere particolari sentori, come quello di erba appena tagliata, di carciofo, di mela, di pomodoro o di mandorla ecc.
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Il colore può variare dal giallo al verde più o meno intenso. La colorazione così come l'aspetto (più o meno limpido) di un olio non è importante ai fini del giudizio sulla qualità-bontà e non deve influenzare la vostra scelta.
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Con un adeguato allenamento all'assaggio potete diventare veri esperti in olio extra vergine di oliva; provate, confrontate e giudicate per scegliere l'olio di oliva extra vergine che più risponde al vostro gusto. Questa è l'unica via per scoprirne i sapori ed abbinarli alle pietanze.
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Pomeriggio visita guidata del sito archeologico di Selinunte.

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Tempio di Selinunte

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Ci si perde, fra pietre e cielo, ci si nasconde dietro i rocchi e si riappare sotto un'architrave, minuscoli sotto i templi superstiti, giganti muti a ricordare la gloria del loro essere dèi. Nacque ricca, Selinunte, fondata alla metà del VII secolo a.C. da coloni di Megara Hyblaea, vicino Siracusa, spintisi nel cuore dei domini cartaginesi nell'Isola. La più occidentale delle colonie greche di Sicilia era nella tana del lupo, fra gli Elimi di Segesta e i Fenicio-Punici di Mozia. Ma per due secoli fu florida e potente, con una propria zecca, popolosa - sembra - di 80.000 abitanti, su una collinetta calcarea circondata da due fiumi, il Modione (l'antico Sélinus) e il Cottone, sulle cui rive cresceva, rigoglioso, il prezzemolo selvatico (il sélinus, appunto: onde Selinunte), in un terreno fertilissimo - secondo una leggenda, bonificato dal grande Empedocle, chiamato per l'occasione - che digradava verso il mar d'Africa, al di là del quale la osservava, preoccupata, la terribile Cartagine. Eppure i rapporti fra le due città furono per molto tempo di convivenza pacifica, fondati soprattutto su scambi commerciali.  Rapidamente la città estese i propri domini, fondando Eraclea Minoa (570 a.C. circa) e impadronendosi di un vasto territorio interno, ricco di grano, sino alle foci del Platani. Le fonti ci parlano di un progressivo atteggiamento filo-cartaginese della classe dirigente, giunto al punto da dare ospitalità a Giscone, figlio del generale punico Amilcare, caduto nella grande battaglia di Imera (480 a. C.), che aveva visto i Cartaginesi sconfitti dalle forza greche, e nella quale Selinunte si era dichiarata neutrale. Finchè, esploso il conflitto tra Atene e Siracusa - sorto proprio sulla richiesta di aiuto ad Atene da parte di Segesta, in occasione di un'ennesima controversia territoriale con Selinunte -, chiamò in aiuto Cartagine. Durò nove giorni l'assedio, alla fine del quale (siamo nel 409 a.C.) Selinunte fu distrutta dopo una disperata resistenza. In seguito il siracusano Ermocrate ne ricostruì le mura e tra le rovine stabilì il suo quartier generale, chiamando all'appello le popolazioni siceliote contro la minaccia cartaginese. Tentativo vano. Nei nuovi assetti politici fra Siracusa e Cartagine, Selinunte - quel che restava di essa - rimase sotto il domino punico. E alla fine del III secolo a.C. i Cartaginesi la rasero definitivamente al suolo per non farla cadere in mano ai Romani. I sopravvissuti vennero trasferiti a Lilibeo. Piccole comunità ne frequentarono l'acropoli in epoca bizantina e araba. Poi, di Selinunte si perse anche il nome. La località veniva indicata come "Casale degli idoli" o "Terra di li pulici". 

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Sera spostamento a Ribera alla cooperativa delle arance e cena facoltativa e consigliata con menu' a base di arance (€uro 10?).

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Raccolta delle arance

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L'agrumeto in Sicilia ha una storia importante. I primi a realizzare degli agrumeti in modo razionale nell'isola e da ricordare in quanto meritevoli dell'introduzione dell'arancia amara in Sicilia furono gli Arabi. Tra le coltivazioni siciliane delle arance si può citare quella delle Washington Navel presente a Ribera, in provincia di Agrigento. Tale coltivazione dà dei frutti estremamente ricchi di ottime sostanze organolettiche ed è meritatamente il fiore all'occhiello delle attività economiche della città, insieme alla coltivazione delle fragole. Anche il limone ha la sua notevole importanza. In effetti la sua coltivazione è al secondo posto per quantità in Sicilia ed il frutto è presente, ad esempio, nella variante del "femminello" (presente prevalentemente nella zona del siracusano e che consente numerose raccolte durante l'anno) e dello "interdonato", varietà presente soprattutto nella costa messinese.

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03/01 giovedi mattina visita alla cooperativa e al processo di pulizia, selezione e confezionamento delle arance. Quindi sul campo per la raccolta diretta delle arancie. Potremo raccogliere e acquistare quanto prodotto desideriamo.

Pranzo libero.

Pomeriggio spostamento a Corleone e visita guidata.

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Corleone       A 57 chilometri da Palermo, su una collina a 542 metri slm, il territorio di Corleone si allarga tra la Riserva Naturale Orientata Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago; e le Zone Naturalistiche di Protezione Speciale di “Rocca Busambra e Rocche di Rao”, “Monte Triona e Monte Colomba”, e del “Bosco di Ficuzza”. La città è caratterizzata da un panorama davvero particolare: è stretta tra due rocche, quella Sottana con i resti di una torre saracena, e la Soprana (sulla quale sorge il convento dei Francescani) un “pezzo” della Montagna Vecchia dove si possono visitare gli scavi archeologici. Ai suoi piedi, la Cascata delle Due Rocche, il pittoresco salto del torrente San Leonardo.  Alle spalle della città, il bellissimo bosco di Ficuzza. La cittadina venne abitata da una colonia di Lombardi nel 1237 e fu per lungo tempo una zona strategica. L’assetto urbano è tipicamente medievale e molti edifici hanno carattere barocco. Da visitare la Chiesa Madre, del settecento, e la seicentesca Chiesa di Santa Rosalia. Alla periferia dell’abitato si trova la settecentesca Chiesa del S.Salvatore. In paese si può inoltre visitare la bella Villa comunale. Sui torrioni rocciosi, che svettano sul paese, si possono notare i resti del Castello Soprano e pochi ruderi del Castello Sottano, entrambi in una posizione panoramica magnifica.

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Sera spostamento al Bosco della Ficuzza.

Falo' sotto le stelle, cucineremo le salsiccie allo spiedo, portatevi gli spilloni, le salsiccie sono offerte dal club. 

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Falo' sotto le stelle

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04/01 venerdi mattina visita guidata alla Cascina di caccia dei Borboni.

Cascina di caccia dei Borboni

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Nel silenzio delle montagne, immerso nell'incanto di una fitta vegetazione sorge il piccolo borgo di Ficuzza, un gruppetto di case all'ombra del vasto Palazzo Reale, dimora di Re Ferdinando IV di Borbone. Il sovrano fuggito da Napoli, dove erano scoppiati tumulti popolari seguiti alla Rivoluzione francese, arrivò a Palermo nel dicembre del 1798, con il suo seguito di nobili e dignitari di corte. Grande appassionato di caccia, acquistò e riunì gli ex feudi di Ficuzza, Lupo, Lupotto e Cappelliere allo scopo di realizzare una riserva venatoria e in seguito a questi annesse per enfiteusi i sette feudi della Baronia di Godrano. Per avere un luogo degno di ospitarlo durante le sue frequenti battute di caccia, nel 1799, commissionò all'architetto regio Carlo Chenchi il progetto della 'Real casina di caccia', poi portato a termine dal famoso architetto G.Venanzio Marvuglia. Immerso nell'incanto di uno dei boschi più estesi di Sicilia (oltre 7 mila ettari di vegetazione), il palazzo segue linee neoclassiche, con una pianta rettangolare, mura robuste e un tetto dalle falde inclinate, sovrastato da un gruppo scultoreo raffigurante il dio Pan e la dea Diana con al centro il blasone borbonico. Sembra che il bosco curatissimo, le numerose mandrie, le colture, i pascoli e l'abbondante selvaggina fossero il vanto del Re. Si racconta infatti, che il luogo prediletto del sovrano fosse una radura verdeggiante immersa nel bosco, con qualche chiazza paludosa, denominata 'marcatu di li porci' perché verso il tramonto qui si radunavano decine di cinghiali. Il sovrano era solito sistemarsi su uno scranno scavato nella roccia con lo schioppo nelle mani e sparare a tutti i malcapitati animali che gli capitavano a tiro. Questo posto, che oggi si chiama 'Pulpito del Re', è sicuramente il meno nobile dei ricordi lasciati dai Borbone in questa splendida riserva naturale.

Pranzo libero.

Pomeriggio Ciclovia nel bosco Ficuzza (ex ferrovia) con guida ambientale. Possibile escursione alle marmitte dei giganti, alle gole del Drago. Serata libera con cena (facoltativa € 15) e degustazioni con prodotti del bosco organizzate dal ristorantino "Antica Stazione".

Esempio di Menu' € 15, da concordare al momento con prodotti di giornata:

antipasti :

Funghi,formaggio,salame,panelle,pizza rustica,arancinette,sformato di broccoli e tuma.

primo

pasta fresca con guanciale croccante e zucchinette

secondo

salsiccia alla griglia con patate al forno

dessert

dolce con crema di ricotta

acqua,nero d'avola

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Ricordi ferroviari a Bosco Ficuzza

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La Riserva naturale, solcata da brevi valli, segnata da sorgenti e radure, attraversata da piste e sentieri e anche da una vecchia ferrovia, che dal 1884 al 1959, la collegò a Godrano, Ficuzza presenta ambienti diversi e ricchi dal punto di vista naturalistico dove si registra la compresenza di bosco, pareti rocciose e praterie. Sopra la distesa verde, si staglia imponente Rocca Busambra (1.615 metri), dorsale calcarea di 15 km, dove non mancano rilevanti manifestazioni carsiche come grotte, doline e inghiottitoi. Il bosco potrebbe essere paragonato ad un isola verde, in realtà la foresta attuale ha subito notevoli trasformazioni nel corso dei secoli, cedendo il passo ai pascoli e alle coltivazioni.

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05/01 sabato mattina ritorno al porto di Catania. pranzo libero. Pomeriggio visita alla città di Catania. Ore 20,00 imbarco.

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duomo di Catania

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06/01 domenica mattina sbarco a Napoli e rientro alle proprie destinazioni.

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percorso simulato, totale Km 890

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Programma ancora in fase di costruzione. 

Il programma definitivo sarà studiato per essere contenuto nel badget di 450 euro a camper compresi due adulti soste e varie attività organizzate, compreso il veglione. Escluse le spese del traghetto e le attività facoltative. In ogni caso la pagina web sarà aggiornata costantemente.

Traghetti: la compagnia con la quale abbiamo convenzionato il miglior prezzo, imbarca a Napoli alle 20,30 del 26-12 e sbarca a Catania alle 8,30 del mattino successivo e viceversa il 5 sera. In ogni caso possiamo scegliere le date che vogliamo, sia prima che dopo le date di inizio e fine tour da noi programmate. Pertanto chi volesse aggregarsi dopo o fermarsi in Sicilia di suo conto, sarà libero di farlo. 

Costo dei traghetti: A/R un camper di sette metri, comprese due persone adulte e bimbi sotto i dodici anni, in cabina interna, Euro 360 circa. Ogni altra persona adulta sopra i dodici anni, altri euro 70 circa. Il biglietto del traghetto sarà richiesto dai soci iscritti attraverso il numero verde che verrà loro fornito. La compagnia dei traghetti disporrà il contatto con il socio per produrre la documentazione necessaria (via mail o via fax). Quindi i biglietti e relativi pagamenti della traversata saranno gestiti e incassati direttamente dalla compagnia dei traghetti. Vi sarà la possibilità di assicurare il costo del traghetto aggiungendo altri 5 euro a testa a tratta. 

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Clicca qui per vedere foto e programma del precedente viaggio in Sicilia svoltosi a capodanno 2010.

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Si accettano solo iscrizioni in lista d'attesa.

scheda di adesione (fai copia/incolla, compila e inoltra via mail):Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Capodanno in Sicilia occidentale

26/12 - 06/01/2013



Camper.Targa.....di:(nome, cognome).......................

indirizzo.................citta'.........................................

mail   .................................................

cellulare.............................

Altri partecipanti:(nome, cognome età)....................................

Iscrizione gita euro 10,00

recupero spese parcheggi, accompagnatori, ingressi, attività descritte, degustazioni (tranne le facoltative):

Ogni Equipaggio €uro 450,00: comprese due persone

ogni altra persona adulta sopra i 14 anni €uro 150

ogni giovane tra i 5 e 13 anni €uro 90

bimbi sotto i 5 anni gratis 

Nella quota recupero spese, sono compresi i seguenti servizi per un gruppo minimo di 10 equipaggi ed un massimo di 70 persone:

  • Sosta camper dal 27/12 al 05/01

  • accompagnatori e visite se nominate

  • cenone di capodanno e animazione

  • minicrocera all'isola di Favignana, con esclusione del pranzo a bordo che i partecipati pagheranno a parte (posti limitati a 50 ps)

Iscrizione aperta a tutti i possessori di Camping Card . Se non la possedete, potete richiederla sul posto, costo €uro 15 a equipaggio e sarà valida per tutto il 2013.

Possiedo già la  Camping Card International Numero....dell'associazione.. 

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I costi sono in via di definizione e possono subire modifiche.  

Alle persone iscritte e confermate via mail, verranno prenotati i servizi richiesti e inoltrato il programma definitivo con i vari punti d'incontro e sosta. L'annullamento dell'iscrizione è possibile in caso di impedimenti gravi e solo entro le 48 ore prima dell'inizio gita. Dopo tale termine il club non potrà esercitare modifiche sulle prenotazioni, percio' la persona iscritta sarà consapevole di dover rimborsare la propria quota (totale o parziale, vedi caso per caso) relativa agli impegni presi dal club nei confronti di terzi.

 

Il club, il direttivo e tutti i volontari che si sono resi utili declinano ogni responsabilita' per eventuali danni occorsi a persone, mezzi e animali derivanti dalle attivita' organizzate. Ogni socio deve farsi carico del proprio operato nel pieno rispetto di persone, ambiente e realta' visitate. Il programma e i costi possono subire modifiche.

 

Il programma del viaggio è in via di preparazione, per essere informati gratuitamente sui nostri viaggi o argomenti che trattiamo pubblicamente, scrivete una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. chiedendo di essere inseriti nella nostra mailing-list e arriveranno settimanalmente tutti gli aggiornamenti del "Canaletto".

amichevolmente

Luigi

Canaletto ASD

Via Barbariga 81 35010 Vigonza PD

tel. 049.8097296 cell.347.4893124

www.canalettocamperclub.com

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